Quando un immobile viene messo all’asta, non è detto che venga venduto al primo tentativo. Quindi un dubbio che può sorgere è il seguente: “quante aste si possono fare per un singolo immobile?“, soprattutto per chi sta valutando di acquistare una casa all’asta o per chi, purtroppo, è coinvolto in una procedura esecutiva.
In questo articolo cercheremo di chiarire quale sia il numero massimo di aste possibili per un immobile e cosa succede quando una o più aste vanno deserte.
Esiste un limite al numero di aste per lo stesso immobile?
Partiamo col dire che no, non esiste un numero massimo prestabilito di aste per un singolo immobile. Se una casa non viene venduta al primo tentativo, il giudice può fissare una nuova asta, abbassando progressivamente il prezzo base.
Questo loop può continuare anche per anni, o perlomeno finché non si verifica uno di questi due casi:
- l’immobile viene finalmente aggiudicato;
- il creditore rinuncia alla vendita forzata.
In alcuni casi, un immobile può arrivare ad essere oggetto anche di 5, 6 o più aste, specialmente se si tratta di un bene difficile da vendere per posizione, condizioni o prezzo iniziale troppo alto.
Cosa succede se le aste vanno deserte?
Quando un’asta va deserta, significa che nessun offerente si è presentato o che nessuna offerta è stata ritenuta valida. In questo caso:
- Il giudice può disporre una nuova asta;
- Il prezzo base viene ridotto, in genere di un 25% rispetto all’asta precedente (salvo eccezioni);
- La procedura può proseguire fino a che l’immobile non viene venduto o si prende una diversa decisione giudiziale.
Possiamo riassumere dicendo che ogni asta senza esito positivo può essere seguita da un’altra, con prezzo ribassato, rendendo l’immobile via via più appetibile per i potenziali acquirenti.
Perché un immobile può finire in molte aste?
Ci sono diversi motivi per cui una casa può essere oggetto di numerose aste. Le cause più comuni sono:
- Prezzo di partenza troppo alto rispetto al valore reale;
- Condizioni dell’immobile scarse o problematiche legali presenti;
- Difficoltà a ottenere un mutuo per beni all’asta;
- Scarsa pubblicità dell’asta, con conseguente mancanza di partecipanti.
Tutti questi fattori contribuiscono a rendere meno interessante l’acquisto, portando quindi ad un susseguirsi di aste deserte.
È possibile fermare le aste su un immobile?
Sì, in alcuni casi. Il debitore esecutato può:
- Salvare l’immobile pagando i debiti prima della vendita;
- Trovare un accordo stragiudiziale con i creditori, ad esempio tramite saldo e stralcio;
- Oppure richiedere la sospensione della procedura, in presenza di determinati requisiti legali.
Per questi motivi, chi si trova coinvolto in una procedura esecutiva dovrebbe sempre valutare l’assistenza di esperti del settore, per trovare la soluzione più vantaggiosa.
L’immobile può tornare al proprietario?
Una domanda frequente riguarda la possibilità che l’immobile torni al proprietario originario, anche dopo l’avvio della procedura esecutiva. La risposta è: sì, ma solo in determinate condizioni e prima che l’immobile venga aggiudicato.
Infatti, finché non avviene la vendita all’asta con aggiudicazione definitiva, il debitore ha ancora alcune strade per bloccare l’esecuzione e mantenere la proprietà:
- Estinzione del debito: se il debitore riesce a saldare l’intero importo dovuto ai creditori, la procedura può essere estinta e l’immobile non viene più messo all’asta.
- Saldo e stralcio: accordo con il creditore per pagare una cifra inferiore rispetto al debito complessivo, in cambio della rinuncia alla vendita.
- Piano del consumatore o accordo di ristrutturazione del debito, in caso di sovraindebitamento, attraverso cui il giudice può sospendere la procedura esecutiva.
Tuttavia, una volta che l’immobile è stato aggiudicato all’asta e il trasferimento di proprietà è stato disposto dal giudice, non è più possibile recuperarlo.
Conclusioni
In teoria, non c’è un limite al numero di aste che si possono fare per un singolo immobile, e ogni tentativo può avvicinare alla vendita definitiva. Tuttavia, finché non avviene l’aggiudicazione, il proprietario ha ancora margine per salvare l’immobile.